domenica 1 luglio 2012

Cassazione: stravolta la prassi consolidata per la produzione di prove in sede di appello a cura del Dott. Victor Di Maria







Con ordinanza del 25 giugno 2012, n. 10567, la Corte di Cassazione ha ribadito i principi secondo cui, nel giudizio tributario è ammessa la produzione in appello di nuovi documenti. 


La produzione in appello delle cartelle notificate costituisce una mera difesa consentita alla parte rimasta contumace in primo grado, e non si rientra nel divieto di cui all’art. 57 del D.Lgs. n. 546 del 1992, art. 57, che riguarda solo le eccezioni in senso stretto.

Nel caso di specie la Corte, in applicazione di tali principi, ha accolto il ricorso di Equitalia avverso il rigetto dell’appello – dalla stessa proposto contro la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale – pronunciato sul presupposto che Equitalia, non costituitasi in primo grado, nel dedurre e comprovare in appello la ritualità delle notifiche delle cartelle di pagamento, avesse proposta una eccezione nuova, come tale inammissibile.

Adesso la società potrà produrre la prova di aver notificato le cartelle al debitore inadempiente, non trattandosi di un fatto nuovo, bensì di una mera difesa.


Rilevante l'effetto sul piano della procedura processuale. Speriamo che la novità non valga solo nei riguardi dell'Agenzia delle Entrate, ma che anche il contribuente non venga bloccato in casi analoghi.


Dott. Victor Di Maria

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